lunedì 3 agosto 2015

La fata perduta, Erika Scarano.

Titolo: La fata perduta.
Autore: Erika Scarano.
Casa Editrice: Cingolani Alessandro Edizioni.
Pagine: 47.


Trama: Una favola per bambini. Apparentemente. Aurora, la protagonista del racconto, è una bambina che incontra quasi casualmente una fata. Questa insolita creatura infatti ha deciso di chiedere aiuto ad Aurora per ritrovarsi. “Mi sono persa”, spiega, e non è una perdita di luogo, ma di identità quella che caratterizza l’avventura delle due, affiancate da alcuni aiutanti, come il lupo, fedele compagno della fata, e il cugino di Aurora. Una ricerca di sé, un racconto introspettivo, un modo per ricercare tra le pagine di una favola una parte di sé. Uno, nessuno e centomila Io da vivere e sentire sulla propria pelle. La ricerca della complessità dell’animo umano, la moltitudine di Io all'interno di ciascuno, un racconto per iniziare questo cammino fin da piccoli, un racconto per continuare la ricerca a qualunque età.


Conosco (virtualmente) Erika da molto tempo ormai e ve l'ho già presentata in un'intervista su questo blog un po' di mesi fa. Dopo così tanti mesi di conoscenza è stato quasi naturale scegliere di leggere qualcosa di suo. Ho scelto La fata perduta perché già dalla copertina mi ispirava moltissimo e poi è un racconto breve e a me i racconti brevi piacciono, soprattutto quando devo avvicinarmi ad un nuovo autore.
Dopo una settimana di attesa (è noto quanto le Poste siano lente nel recapitare la posta...), ho ricevuto questo libro e ho deciso di portarlo con me nel mio week-end di vacanza in Alto Adige. Non volevo portarmi dietro il tablet per proseguire con la lettura degli e-book e il libro di Erika è arrivato giusto in tempo. Un libricino piccolo, per nulla pesante, perfetto per un paio di giorni fuori porta.

Ho trovato l'ambientazione altoatesina (la vedete nella foto qui a fianco) perfetta per leggere questa favola per bambini ed adulti. Non so se Erika avesse in mente un luogo tipo questo, ma mentre leggevo mi immaginavo proprio posti così, un po' magici e un po' incantati. 

Il racconto è molto breve, ma racchiude in sé un grande insegnamento: non è mai troppo tardi per scoprirsi, riscoprirsi e ricrearsi. Una morale più per adulti che non per bambini. Una morale che dovremmo tenerci a mente più spesso. Una morale perfetta per il periodo che stiamo vivendo e ancor più perfetta per noi giovani che, spesso, ci perdiamo e fatichiamo a ritrovarci in questa realtà frenetica e sempre di corsa. Io quantomeno ho letto questo nella favola che Erika ha scritto, se poi non è così aspetto solo che lei stessa mi corregga e mi indichi la giusta chiave di lettura.

La piccola protagonista, Aurora, è l'anima pura, ingenua e fresca che apre gli occhi della fata "perduta" sulla sua esistenza e sul suo "perché". Anche in questa storia gli occhi dei bambini sono lo specchio della realtà, senza veli o impedimenti. Ho apprezzato moltissimo il rapporto di Aurora con la sua nonna, la loro reciproca fiducia e confidenza. 
Sebbene la storia sia breve, i personaggi sono ben caratterizzati e le descrizioni sono molto suggestive. Le illustrazioni poi sono eccezionali, davvero belle ed evocative. Lo stile narrativo è fluido ed incantevole, come è giusto che sia per una favola. 
Un racconto piacevole, che si legge velocemente, ma che lascia un'importante lezione a chi sa coglierla. Un libro adatto a tutte le età, che regala al Lettore, grande o piccolo, sensazioni ed emozioni diverse.

Attendo di ricevere le vostre opinioni. Sperando di avervi incuriositi almeno un pochino, vi aspetto alla prossima!

Nessun commento:

Posta un commento