venerdì 6 marzo 2015

IntervistAutore #13: Consuelo Murgia.

Salve lettori!
Dopo settimane di attesa tornano le interviste agli autori. Oggi conosciamo insieme Consuelo Murgia. Leggete cosa mi ha raccontato.

Nome, Cognome, Età.
Consuelo Murgia, 31 anni.

Professione.
Insegnante di inglese precaria part-time

Aspirazioni professionali .
Scrittrice e traduttrice di romanzi dall'inglese e dallo spagnolo all'italiano

Raccontaci qualcosa di te.
Consuelo Murgia nasce a Roma il 26 luglio 1983 da padre sardo e madre d’origine abruzzese, ma di fatto ha sempre vissuto in provincia. Nel 2002 consegue la maturità scientifica con 100/100. Nel 2005 si laurea in lingue con 110 e lode e nel 2008 consegue anche la laurea magistrale, sempre con il massimo dei voti. Spinta dalla sua passione per la letteratura postcoloniale, scrive la prima tesi su Andrea Levy e la Black British Literature, mentre la seconda è incentrata sullo Sri Lanka.
Nel 2004 effettua uno stage presso la redazione magazine di RaiNews24 e nel 2005 riceve una borsa di studio per un corso di tedesco a Vienna. Nell’anno scolastico 2006-2007 lavora in Austria come assistente di lingua italiana, grazie all’apposito bando del Ministero dell’Istruzione. Nell’estate del 2007 invece insegna italiano presso la Sociedad Italo-Mexicana Dante Alighieri di Monterrey. Una volta conclusi gli studi universitari, inizia a collaborare con vari istituti di ricerche di mercato e centri di formazione di Roma, oltre a lavorare come traduttrice per agenzie di traduzione sia in Italia che all’estero.
I suoi quattro diari di viaggio in Messico sono stati pubblicati sul sito Paesi Online, mentre una poesia e un racconto sono apparsi sulla rivista SitoPreferito Magazine. Il racconto Monteperdido è stato invece pubblicato da Robin Edizioni nell'edizione 2010 della raccolta Racconti di Provincia. Su Amazon è possibile trovare i romanzi Granito e Fichi d’India e In Crisi, la raccolta di racconti Incubando Altre Storie e la raccolta di poesie e disegni Le Mie Mani Da Mostro. Attualmente risiede a Monterotondo con il marito messicano e la figlia.

La passione per la letteratura postcoloniale da dove nasce?
Nasce dalla mia attrazione per i luoghi lontani ed esotici. Quando andavo a scuola, la mia parte preferita del programma di geografia era quella che parlava dei Paesi extraeuropei, in quinta elementare come argomento d’esame ho scelto la tratta degli schiavi tra Europa, Africa e America, in terza media mi sono concentrata sulla problematica del Terzo Mondo e in particolar modo sul Brasile e la deforestazione dell’Amazzonia e alla maturità invece mi sono presentata con l’imperialismo tra Ottocento e Novecento. Come vedi, è una passione che ha radici lontane.

Visto che questo è un blog che parla di libri, vorrei sapere qual è il tuo libro preferito e perché. E magari anche qual è il tuo autore preferito.
Il mio libro preferito è Love’s Affliction di Fidelis O. Mkparu e mi è piaciuto perché parla della travagliata storia d’amore tra un ragazzo nigeriano e una ragazza bionda e ricca negli Stati Uniti di fine anni Settanta. La mia autrice preferita invece è Lucía Puenzo perché nei suoi romanzi affronta sempre tematiche spinose, ma intriganti come quella dei nazisti rifugiatisi in Argentina dopo la fine della seconda guerra mondiale.

Finalmente un'insegnante di inglese che non mi dice che la sua autrice preferita è Jane Austen e il suo libro preferito Cime Tempestose. Niente Austen nella top3 degli scrittori preferiti?
No, direi di no. Un paio di anni fa ho letto il romanzo Emma di Jane Austen e l’ho trovato piacevole e ben scritto, ma come altri della stessa autrice parla di una giovane alla ricerca dell’amore della sua vita, sogno che i personaggi della Austen riescono sempre a coronare, mentre purtroppo l’autrice non ci è riuscita nella sua vita reale. Insomma, secondo me i romanzi di Jane Austen sono come delle telenovelas ante litteram.

Quando è nata la tua passione per la scrittura? E da dove pensi sia scaturita?
La mia passione per la scrittura è nata da bambina ed è scaturita leggendo.

Da quando scrivi in modo regolare e, permettimi il termine, serio?
Durante l’infanzia e l’adolescenza scrivevo il mio diario segreto, ma mi sono decisa a scrivere un vero e proprio romanzo solo dopo essermi sposata.

Insomma il matrimonio ha segnato una svolta nella tua carriera da scrittrice. Tuo marito e la tua famiglia ti appoggiano in questo cammino?
Sì, sicuramente. Ho deciso di scrivere non più solo per me stessa, ma anche per gli altri, per far sapere a mia figlia chi era sua madre prima della sua nascita e per lasciare una traccia di me nel mondo, perché con il ricordo si può prolungare una parte della propria esistenza oltre i limiti temporali che ci sono concessi in questo mondo. Mio marito spera tanto che io riesca a vendere i diritti per la trasposizione cinematografica dei miei libri.

Quanti lavori hai portato a termine? Ti va di elencarli e raccontarci qualcosa di essi?
Finora ho scritto due romanzi, una raccolta di racconti e una raccolta di disegni e poesie.
Granito e Fichi d’India è un romanzo fortemente autobiografico che narra, sotto mentite spoglie, la mia vita fino ai ventisei anni e affronta quindi tematiche come il primo amore e quelli successivi, il bullismo a scuola, i viaggi all'estero, gli studi universitari, il lavoro precario e frustrante in un call center, l’incontro su internet con quello che ora è mio marito, tre anni di relazione a distanza Italia-Messico e infine il matrimonio.
In Crisi invece è la storia di una famiglia italiana alle prese con i problemi della società odierna: perdita del posto fisso, rapporti di coppia che si incrinano, scuole in cui vengono promossi tutti a prescindere dal merito, discriminazione delle donne con figli sul lavoro, convivenza difficile tra italiani e immigrati e fra stranieri vecchi e nuovi, coppie miste e crisi d’identità nazionale, adozioni internazionali e la speranza, un concetto costantemente ripetuto dai telegiornali per ammansire le masse ma che, se da un lato può essere una salvezza, dall'altro si rivela essere una condanna, convincendo la gente ad accettare sempre la realtà per quella che è, senza cercare mai di migliorarla.
Passando ai racconti, posso dire che Incubando Altre Storie è una raccolta che riunisce dei brevi testi eterogenei scritti nel corso di vari anni. Alcuni affrontano temi concreti come il lavoro precario, la morte di persone vicine alla propria famiglia e l’aborto spontaneo, altri invece sono trascrizioni di sogni in cui spesso il tema ricorrente è il Messico.
E per concludere, Le Mie Mani Da Mostro è una raccolta che riunisce la maggior parte dei disegni e delle poesie da me scritte a partire dagli anni Novanta. Alcune di esse parlano d’amore, altre invece sono riflessioni sullo scorrere del tempo e la brevità dell’esistenza.

Nei tuoi romanzi affronti tematiche importanti. Hai avuto un buon riscontro tra il pubblico o è stato difficile promuovere i tuoi lavori?
Ho avuto un discreto riscontro di pubblico, ma mi auguro che aumenti nel tempo. Sicuramente affrontare tematiche importanti non aiuta, visto che molte persone preferiscono dedicarsi a letture di pura evasione, ma io non potrei mai scrivere qualcosa in cui non credo.

Come hai fatto a pubblicare i tuoi lavori? Ti sei affidato ad una casa editrice o hai fatto da te?
Ho proposto i miei lavori a varie case editrici, ma le uniche che mi hanno risposto affermativamente sono state quelle che ho poi scoperto essere a pagamento e così ho deciso di ricorrere al self-publishing, prima con ilmiolibro e poi con Amazon KDP e devo dire che quest’ultima opzione mi ha dato maggiori soddisfazioni permettendomi di raggiungere centinaia di persone, perché mentre Il mio libro è un sito frequentato praticamente solo da aspiranti scrittori, ad Amazon si rivolgono anche i semplici lettori ed è quindi molto più facile trovare gente disposta a leggere i tuoi libri.


Ringrazio Consuelo per la sua disponibilità. Vi lascio alcuni link che la riguardano: pagina Facebook e blog, inoltre qui trovate i suoi lavori Granito e Fichi d’IndiaIn CrisiIncubando Altre Storie e Le Mie Mani Da Mostro.
Alla prossima!

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