giovedì 22 gennaio 2015

La colonna sonora delle mie letture #3.

Nuovo abbinamento libro-musica. Un tantino scontato stavolta, ma poi vi spiegherò il motivo. Intanto vi presento il libro e il brano, poi in fondo lascerò un breve commento. Il libro è La sonata a Kreutzer di Lev Tolstoj, mentre il brano è La Sonata per pianoforte e violino in la maggiore n. 9, op. 47 di Ludwig van Beethoven, comunemente nota come Sonata a Kreutzer.

Il libro.

L'intera vicenda ha luogo durante un viaggio in treno. La voce narrante è quella di un uomo che rimarrà per tutto il romanzo uno sconosciuto, tanto per il lettore quanto per lo stesso Vasja Pozdnyšev, al quale non dirà mai il proprio nome. Quest'uomo registra una conversazione tra alcune persone, le quali dissertano animatamente a proposito dei principi fondanti dell'amore, e della sua stessa definizione. In particolare, emergono le posizioni nettamente contrapposte di una signora, che difende l'amore «fondato sulla comunanza d'ideali o sull'affinità spirituale», e quella di un uomo «dai capelli grigi, dall'aria solitaria e dagli occhi scintillanti», che è poi Pozdnyšev. Costui in seguito si ritrova nello scompartimento da solo con lo sconosciuto narratore, al quale inizia a raccontare la sua storia.
Oltre a rievocare gli anni dell'unione coniugale, con i suoi rituali, i suoi gesti, le sue convenzioni e le sue ipocrisie, Pozdnyšev confessa il proprio terribile segreto. Dopo aver presentato alla moglie un musicista, egli inizia a sospettare una relazione tra i due. In particolare, una sera, mentre i due eseguono l'uno al violino, l'altra al pianoforte la Sonata a Kreutzer di Ludwig Van Beethoven, l'uomo avverte l'intero peso dei propri dubbi. Tuttavia, convinto che il musicista stia per partire ed uscire per sempre dalla sua vita, Pozdnyšev si assenta di casa alcuni giorni per curare i propri affari in provincia. Una lettera della moglie, ricevuta due giorni dopo la partenza, riaccende la gelosia dell'uomo: il violinista non è partito e le ha già fatto visita. Pozdnyšev ritorna precipitosamente a casa, dove arriva in piena notte. Trovandola a tavola con il musicista, in preda alla rabbia, l'uomo pugnala la moglie.
Pozdnyšev si rende conto della gravità del misfatto soltanto alcuni giorni dopo, quando viene condotto presso il tumulo della moglie. Al termine del proprio racconto, congedandosi, il disperato uxoricida implora il perdono del proprio compagno di viaggio.
Il dubbio sull'effettivo tradimento della moglie non è svelato da Tolstoj: se la donna avesse davvero voluto tradire il marito, perché avvertirlo della presenza del musicista, quando le era ben nota la gelosia di Pozdnyšev per quest'uomo? Sembra altrettanto inverosimile che la moglie voglia davvero consumare un rapporto extraconiugale sotto gli occhi dei figli, della balia e della servitù, senza la minima precauzione. Allo stesso tempo la visita ad una donna sposata in piena notte nella Russia di fine Ottocento, così come l'evidente intesa tra lei ed il musicista, forte di un'educazione libertina nei salotti parigini, non possono non generare il sospetto sulla natura del loro rapporto.

Il brano. 

La Sonata a Kreutzer, fu composta tra il 1802 e il 1803 e pubblicata nel 1805 con dedica al musicista francese Rodolphe Kreutzer. Con i suoi 40 minuti circa di durata, è la sonata più lunga e difficile fra le composizioni per violino di Beethoven.



Quando iniziai a leggere questo racconto di Tolstoj, non riuscivo ad entrare perfettamente nella storia. Siccome era scritto nell'introduzione che Tolstoj scrisse questo racconto ispirato alla Sonata a Kreutzer di Beethoven per scommessa con altri due intellettuali della sua epoca (e fu l'unico dei tre a terminare il suo lavoro ispirato a questo brano), decisi di ascoltare il pezzo "incriminato". Rimasi a bocca aperta! La difficoltà, la complessità e l'articolazione del brano sono incredibili. 
Capii solo dopo aver ascoltato il brano sia il protagonista che i suoi dilemmi interiori e il ritmo dei suoi pensieri. Nello scrivere questo racconto Tolstoj ha seguito il ritmo e le cadenze della sonata. Bellissimo! Tutto aveva preso un aspetto diverso sotto i miei occhi e la lettura del racconto si stava dimostrando sempre più incalzante e interessante. Lessi il racconto in brevissimo tempo e ancora adesso lo ricordo con molto piacere. Ecco perché, seppur scontato, questo è l'abbinamento perfetto!

Qualcuno ha letto questo racconto o conosce la Sonata a Kreutzer? Aspetto i vostri commenti!
Al prossimo abbinamento!

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