venerdì 16 gennaio 2015

IntervistAutore #9: Angela Volpe.

Riprende il ciclo di interviste all'autore che avevo interrotto prima di Natale. Oggi conosciamo insieme Angela Volpe, scrittrice con all'attivo un romanzo e un racconto breve (molto bello peraltro!).

Nome, Cognome.
Angela Volpe.

Professione. 
Impiegata assicurativa

Aspirazioni professionali.
Credo sia più corretto parlare di aspirazioni artistiche, è troppo presuntuoso pensare di poter fare la scrittrice di professione! Mi piace il mio lavoro, anche se vorrei più tempo libero per dedicarmi alla scrittura. 

Raccontaci qualcosa di te.
Sono nata e cresciuta a Verona. Sono un’accanita lettrice da sempre, ma negli ultimi anni mi sono particolarmente affezionata al genere fantasy, distopico, steam punk. L'altra mia grande passione è la musica (specialmente rock), che traspare dai miei scritti, infatti ogni capitolo del mio primo romanzo inizia con frasi riprese da brani musicali.

Visto che questo è un blog che parla di libri, vorrei sapere qual è il tuo libro preferito e perché. E magari anche qual è il tuo autore preferito. 
È difficile come scegliere una stella nel firmamento, ma diciamo che uno dei romanzi che più mi ha ispirato è Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde. Ho più di un autore preferito per ogni genere letterario, ma se devo sceglierne uno in particolare, nomino l’autrice di cui ho letto più libri in assoluto: Agatha Christie.

Quando è nata la tua passione per la scrittura? E da dove pensi sia scaturita? 
Ho ricordi abbastanza nitidi di quando mi assegnavano i primi temi alle elementari e già allora mi piaceva molto scrivere, quindi non so determinare un momento preciso in cui è nata questa passione, ma credo senza dubbio che sia scaturita dall'amore per la lettura.

Da quando scrivi in modo regolare e, permettimi il termine, serio? 
Ho iniziato seriamente a raccogliere e assemblare i miei appunti e le pagine ‘volanti’ nel 2010. Scrivo regolarmente (almeno 3 pagine al giorno!) dal 2011.

Quanti lavori hai portato a termine? Ti va di elencarli e raccontarci qualcosa di essi? 
Il mio primo romanzo compiuto e pubblicato da una casa editrice (non a pagamento, ci tengo a sottolinearlo) si intitola Darkness and Hope. Si tratta di un urban fantasy/paranormal romance nel quale c’è tutto: azione, sentimenti, mistero, personaggi interessanti. Amo la storia che ho scritto, perciò mi fermo qui per non cadere nell’auto celebrazione, per un giudizio imparziale potete leggere le recensioni su Goodreads. Recentemente ho pubblicato un racconto breve in formato elettronico, Per favore, uccidimi, è il mio primo esperimento di self publishing e mi sarà di aiuto per decidere in che forma pubblicare il mio secondo romanzo, Sorrow and Devotion. Quest’ultimo è il seguito di Darkness and Hope e si distingue da esso soprattutto perché cambia la voce narrante. Ho già ricevuto due proposte di pubblicazione (da case editrici non a pagamento!) ma solo in formato elettronico. Nel frattempo ho scritto due racconti romantici, stile chick lit, il primo dei quali verrà pubblicato da una casa editrice abbastanza conosciuta. 

Ho avuto la fortuna di leggere il tuo racconto breve Per favore, uccidimi. Devo dire che è stata una lettura molto piacevole. Ho notato che la protagonista femminile si chiama Carmilla come il personaggio ideato da Le Fanu. È una coincidenza o è voluto!? 
Il racconto è un breve prequel del romanzo Darkness and Hope, e il riferimento a Le Fanu è voluto. Mi piaceva l'idea di creare una sorta di ponte tra le due storie, perché Carmilla è la storia gotica che preferisco.

Ho notato nel tuo racconto dei richiami, o almeno credo, presi da Le Fanu, Stoker e, permettimi, una famosa serie tv. Mi sbaglio? 
Io adoro la scrittura arcaica e raffinata di Le Fanu e Stoker, perchè riescono a creare suspance pur senza descrivere scene violente e ho cercato di trarre ispirazione da loro anche per lo stile narrativo. Al Pisa Book Festival, il relatore che mi ha intervistata ha affermato candidamente “L'atmosfera di Darkness and Hope a tratti mi ha ricordato Buffy the vampire slayer”. Onestamente, mentre scrivevo non me ne sono accorta, ma mi fa piacere. È uno dei telefilm dark che più ho amato e spero che la mia eroina sia all'altezza del paragone con Buffy!

Nei ringraziamenti alla fine del tuo racconto hai scritto che il tuo primo romanzo verrà tradotto in inglese. Sei contenta che il tuo lavoro esca dai confini nazionali o ti spaventa? 
Il racconto Per favore, uccidimi sarà tradotto in inglese e ne sono entusiasta! Ho di proposito voluto pubblicarlo in self publishing, in modo da essere totalmente padrona dei diritti ed essere libera di tradurlo. Sarebbe magnifico se la casa editrice decidesse di far tradurre anche Darkness and Hope, ma la scelta spetta a loro e per il momento non l'hanno proposto.

Come hai fatto a pubblicare i tuoi lavori? Ti sei affidato ad una casa editrice o hai fatto da te? 
Ops, temo di aver già risposto nella precedente domanda! Conosco i lati positivi del self publishing: libertà totale di decisione e soprattutto la sicurezza di mantenere i diritti sull’opera, tuttavia sento la necessità di essere spalleggiata da un editore, anche se questo non significa avere delle agevolazioni concrete. La piccola editoria non spende tempo e denari nella promozione, che è sempre a carico dell’autore, però offre un appoggio che mi fa sentire meno sola in questo vasto oceano. Per questo motivo continuerò a cercare un editore per i miei prossimi scritti.

Infine, la fatidica domanda: e-book o libro cartaceo?
In questi giorni, dovendo decidere per i miei futuri romanzi, mi sto ponendo il grande dilemma: digitale o cartaceo? La maggior parte dei miei lettori è ancora affezionata al cartaceo, ma probabilmente il digitale potrebbe diffondersi con più facilità. Spero di non dover scegliere, mi piacerebbe trovare una casa editrice disponibile a pubblicare in entrambi i formati!

Io ringrazio Angela per essersi prestata all'intervista. Vi lascio i link al suo sito e al suo profilo Twitter se volete conoscere qualcosa in più sui suoi lavori.
Alla prossima!

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